Il riso è il cereale più diffuso al mondo. È apprezzato e utilizzato in tutte le cucine, ma quanti tipi di riso esistono e, soprattutto, come scegliere la varietà giusta per ogni ricetta? Scopriamo tutte le tipologie di riso italiane e straniere più diffuse e come utilizzarle per fare le ricette con il riso.
Le varietà di riso e come riconoscerle
Nel mondo sono coltivati 40.000 tipi di riso che sono suddivisi in tre gruppi a seconda della dimensione dei chicchi: lunghi, medi o corti. Oltre alla dimensione, si distinguono anche per forma, colore, aroma spessore e durezza. Prima di acquistare una confezione di riso è bene leggere l’etichetta, che deve riportare il gruppo di appartenenza (comune, semifino, fino, superfino), la varietà, il luogo di origine, la lavorazione e ovviamente la scadenza del prodotto.
Riso italiano: le caratteristiche
L’Italia è il primo produttore europeo di riso con oltre 100 varietà di riso coltivate nel nostro Paese. Scopriamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche dei 4 gruppi:
- Riso comune: si contraddistingue per i chicchi piccoli e tondi, ha una cottura di 12-13 minuti ed è indicato per fare minestre e dolci. Varietà di esempio: Balilla.
- Riso semifino: i chicchi sono tondi, di media lunghezza o semi-lunghi e cuociono in 13-15 minuti. Possiamo usare questo riso per minestre asciutte e per risotti mantecati. Varietà di esempio: Maratelli, Vialone Nano, Rosa Marchetti.
- Riso fino: i chicchi sono affusolati, cuociono in 14-16 minuti e sono perfetti per fare insalate di riso, risotti, timballi e il riso pilaf. Varietà di esempio: Roma.
- Riso superfino: i chicchi sono grossi, molto lunghi e richiedono 16-18 minuti di cottura. Questo riso è perfetto per fare il risotto. Varietà di esempio: Arborio, Carnaroli.
Riso nel mondo: le varietà più conosciute
Oltre alle varietà coltivate in Italia, nel mondo ne esistono tantissime altre che sono arrivate sulla nostra tavola. Vediamo quali sono:
- Riso basmati: è originario dell’India e del Pakistan, si contraddistingue per un aroma e un profumo delicato che lo rendono ideale per accompagnare le pietanze speziate. È perfetto da utilizzare per la preparazione del riso pilaf.
- Riso rosso: è un riso integrale che deriva dalla fermentazione a opera del lievito Monascus purpureus. Fa parte della ricchezza della cucina thailandese ed è molto usato anche in quella giapponese. Richiede una lunga cottura, si sposa bene con le spezie e si abbina a legumi e verdure.
- Riso Thaibonnet: è di origine californiana e ha un chicco lungo e affusolato. È perfetto da usare per la preparazione dell’insalata di riso.
- Riso nero: già coltivato nella Cina antica, dove era chiamato anche riso proibito, è un riso integrale molto pregiato. Una delle varietà più diffuse e coltivate in Italia è il riso venere che spesso è utilizzato per preparare l’insalata di riso venere con pesce o verdure.
- Riso per sushi: si contraddistingue per i chicchi piccoli e rotondi. Le varietà da prediligere sono: Kome dal chicco piccolo, chiamato anche “riso glutinoso” poiché rimane molto compatto in cottura; Japonica dal chicco piccolo e tondo e il riso comune.
- Thai: arriva dalla Thailandia e profuma di gelsomino. Si abbina a piatti speziati, spezzatino di carne e verdure al forno o in padella.
Le varietà di riso da conoscere
I tipi di riso coltivati in Occidente appartengono alla varietà Oryza sativa sottospecie japonica. Scopriamo le varietà da conoscere e come impiegarle per la realizzazione dei piatti.
Carnaroli
Si contraddistingue per il chicco lungo e sottile ed è ricco di amilosio (amido). Per questo è perfetto da usare nella preparazione del risotto, ma è adatto anche per fare arancini, supplì e la paella.
Arborio
Prende il nome dall’omonimo comune in provincia di Vercelli dove fu selezionato nel 1946. Ha un chicco lungo e squadrato che rilascia amido in cottura. Insieme al Carnaroli è il riso perfetto per le ricette di risotti e in particolare per fare il risotto allo zafferano.
Vialone Nano
I chicchi di questa varietà, coltivata in 24 comuni nella provincia di Verona, devono essere tutti di grandezza media, forma tonda e semi lunga per rispettare il disciplinare IGP. È particolarmente indicato per fare il risotto così come i pomodori con il riso.
Roma
Ha chicchi grandi e lunghi e rilascia molto amido. Per questo è molto usato per fare risotti cremosi e mantecati, ma visto che assorbe bene sughi e condimenti è bene utilizzarlo per la realizzazione del timballo di riso, il sartù e lo sformato.
Baldo
Simile alla varietà Roma, questo tipo di riso ha un chicco lungo e semi-affusolato. Questa variante, nata nel 1977 dall’incrocio del riso Arborio con lo Stripe, è ideale per la preparazione dell’insalata di riso.
Ribe
Ha un chicco affusolato e si trova in vendita nella versione parboiled (che è un trattamento e non una varietà di riso). Si usa soprattutto per fare le insalate di riso e gli arancini.
Originario
Ha chicchi tondi e assorbe molti liquidi in cottura. Per questo è ideale per preparare minestre, il riso al latte, sformati e dolci come gli sfinci di riso messinesi.
Integrale
Questo tipo di riso non è privato della pellicina esterna e ha i chicchi interi con lo scafo esterno non commestibile rimosso. Ha una cottura più lunga (tra i 30 e i 50 minuti).
Sant’Andrea
I chicchi sono lunghi, grossi e corposi. Questo riso ha certificazione DOP ed è coltivato nell’alto vercellese e nella provincia pavese. Si usa soprattutto per fare il minestrone e i dolci.
Che cos’è il riso parboiled
Il riso parboiled, il cui nome deriva dall’inglese partially boiled (“parzialmente bollito”), è un tipo di riso trattato con il vapore prima del processo di raffinazione. Non è già cotto, ma semplicemente trattato per avere chicchi al dente e quindi per avere una perfetta tenuta in cottura: il riso non scuoce e i chicchi restano ben separati. Inoltre in questo modo si conservano le proprietà nutrizionali del riso. Possiamo impiegarlo per fare le insalate di riso oppure per il risotto alla pizzaiola.
Commenti (1)
Scrivi un commentoCleo
Accipicchia il riso non è un mondo ma un universo da scoprire! Grazie Benedetta ❤
5 Gennaio 2024 Rispondi