Chi vive in Sicilia o comunque conosce bene l’isola, non può non conoscere anche i tenerumi. Sono perfetti rappresentanti della tradizione contadina e gastronomica locale, della cosiddetta cucina povera, che in realtà è sempre ricca di gusto. Del resto le cose semplici sono spesso le migliori. Sapete cosa sono i tenerumi e come si usano in cucina? Impossibile non esserne conquistati!
Cosa sono i tenerumi?
Con il termine “tenerumi” si indicano le foglie e i germogli di una particolare varietà di zucchina, la Lagenaria Longissima. Chiamata anche zucchina a serpente e zucchina pergola, è caratterizzata – si intuisce dal nome – da una lunghezza fuori dal comune ma anche da una forma curvilinea.
Questo ortaggio si presume sia originario dell’Asia, di certo è noto in Europa da moltissimo tempo. E sono stati i contadini (anche in questo caso parecchi anni fa) a scoprire che con le foglie e i germogli si possono preparare piatti gustosi e nutrienti. Non è raro che l’ingegno sia figlio della povertà! La Lagenaria Longissima è coltivata in tutto il Sud Italia, ma soprattutto in Sicilia. Ed è proprio lì che i tenerumi sono diventati ingredienti tipici: li chiamano anche caddi (o taddi) di cucuzza.
Proprietà e benefici
Molte delle proprietà dei tenerumi equivalgono a quelle delle zucchine. Sono purificanti e diuretici, altamente digeribili. Contengono grandi quantità di sali minerali tra cui potassio, magnesio e calcio. Si aggiungono la vitamina A, B1 e B2, che – tra l’altro – giovano alla vista e contribuiscono al buon funzionamento del sistema nervoso, e le fibre, preziose per l’intestino.
Come usare i tenerumi in cucina
I tenerumi sono molto saporiti: chi non li ha mai provati resterà piacevolmente sorpreso. Hanno un gusto delicato ma deciso, con una nota di dolcezza. Non si consumano crudi, bisogna sempre cuocerli. Deliziosi sono gli spaghetti con i taddi di cucuzza, una ricetta tipica siciliana. Si tratta, in realtà, di una zuppa estiva: l’estate, infatti, è la loro stagione.
Il procedimento è semplicissimo: per 4 persone occorrono un mazzetto di tenerumi, 250 grammi di pomodori (vanno bene anche quelli pelati), 350 grammi di spaghetti, una cipolla, sale, olio extravergine di oliva e grana in scaglie. Dopo averli sciacquati sotto l’acqua corrente, si versano i tenerumi in una pentola per poi aggiungere i pomodori tagliati a pezzi grossolani, la cipolla tritata e 2-3 cucchiai di olio.
Si lascia cuocere a fuoco lento per circa un quarto d’ora, quindi si aggiusta di sale e si unisce un litro di acqua, portando il tutto a bollore. Si aggiungono gli spaghetti spezzettati e si attende che cuociano, badando che il brodo non si restringa troppo; eventualmente, è possibile allungarlo con un altro po’ d’acqua. Si aggiusta ancora di sale e, un paio di minuti prima di spegnere il fuoco, si mettono nella pentola anche le scaglie di grana. Se piace, si può ulteriormente insaporire il piatto con del peperoncino a pezzetti.
Ma con i tenerumi si possono anche preparare deliziosi contorni. Basta lessarli e condirli con olio, sale e succo di limone; oppure saltarli in padella, dopo averli lessati, con olio, filetti di acciuga e peperoncino. Un’altra idea? Usateli per arricchire le vostre vellutate e zuppe di verdure!
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