Mature tra fine giugno e settembre, le susine sono un gustoso e dolcissimo frutto, facile da portare in tavola se abbiamo la fortuna di averne qualche albero in giardino. Ricche di ottime caratteristiche benefiche, le susine maturano infatti, a seconda della varietà a cui appartengono, prevalentemente nella stagione più calda.
Di tanti colori e forme diverse – gialle, rosse, violacee – le susine hanno anche sapori differenti. Sono spesso un po’ acidule quando non sono troppo mature, mentre quando hanno raggiunto il momento giusto sono davvero dolci e succose.
E mentre quelle più grandi si possono mangiare fresche, quelle più piccoline sono perfette per realizzare delle gustose confetture, ma non solo!
Differenza tra prugne e susine
C’è differenza tra prugne e susine? Spesso usiamo i termini come fossero sinonimi, e in effetti sono lo stesso frutto. Ma qualche differenza c’è eccome!
Le susine appartengono a due specie differenti del genere Prunus: ci sono quelle tonde, dalla colorazione che va dal giallo al rosso, che appartengono alla specie Prunus salicina, quella delle piante cino-giapponesi, mentre quelle classiche viola con la forma allungata appartengo alla specie Prunus domestica, di origine europea.
Quelle che noi normalmente chiamiamo susine, insomma, sono di solito i frutti colti da quest’ultima varietà. Mentre le prugne sono soprattutto quelle che consumiamo essiccate.
Susine gialle, susine rosse
Esistono veramente tantissime varietà di susine, di colori e forme molto diversi. Tra le gialle, per esempio, c’è la classica Goccia d’oro, che appartiene alla famiglia delle susine giapponesi. È molto rotonda, con il nocciolo che rimane attaccato alla polpa e non va bene per la confettura, ma è molto gustosa sciroppata.
Con la polpa tra il giallo e il rosato è invece la susina Santa Rosa, che però ha la buccia rossa, sempre appartenente alle varietà cino-giapponesi. Insieme a queste c’è anche la Sangue di Drago, che ha la polpa di colore rosso rubino.
Le susine “spiccagnole”, cioè quelle che si spaccano bene e il cui nocciolo si stacca dalla polpa, appartengono quasi tutte alla famiglia del Prunus domestica. Di solito sono meno rotonde e più allungate e hanno in genere una colorazione più scura.
Come sottospecie dovrebbero appartenere a questa famiglia sia le cosiddette coscia di monaca, sia le ramassin piemontesi. Il condizionale è d’obbligo, perché su questo neanche i botanici sono tutti d’accordo.
Le proprietà delle susine
Le susine hanno un buon apporto calorico. Sono, perciò, il frutto giusto per concludere un gustoso pasto! Non solo perché contengono tantissimi preziosi sali minerali e vitamine (come la vitamina A), ma anche perché sono possiedono un alto contenuto di fibre, che aiutano le funzioni intestinali. Sono, inoltre, ricche di potassio.
Discorso diverso, invece, vale per le prugne secche. Sono molto più caloriche del frutto fresco, ma allo stesso tempo contengono moltissime fibre! Ed è per questo che si consumano, spesso, come lassativo naturale.
Come far crescere l’albero di susine
Il susino è un albero molto resistente ed è in grado di adattarsi molto bene a tanti tipi di terreno diversi. Per farlo crescere bene è importante annaffiarlo con cura, evitando però i ristagni d’acqua, che altrimenti farebbero marcire le radici.
Per fare in modo che la produzione di frutti sia ottima ogni anno, è importante potare l’albero di susine d’inverno. Non solo: è bene che la forma della sua chioma sia liberata dai rami che tendono a incrociarsi troppo, per garantire alla pianta una perfetta aerazione.
A seconda della varietà della pianta, come abbiamo visto, raccoglieremo i frutti tra giugno e ottobre. Dobbiamo raccoglierli quando sono ancora sodi sull’albero, altrimenti diventano molli e fermentano al sole! Se la varietà che possediamo lo consente, possiamo quindi raccogliere i frutti, tagliarli a metà, togliere il nocciolo e utilizzarli per preparare gustose ricette.
Non vi resta che provare a realizzare le deliziose ricette con le susine, come la torta rovesciata alle susine oppure la crostata susine e ricotta.
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