Da buona italiana, nel fare la spesa, difficilmente nel tuo carrello non saranno presenti una o più confezioni di pasta. La nostra penisola, non a caso, rappresenta il Paese della pasta per eccellenza. Spaghetti, penne, rigatoni, bavette, tortellini e lasagne sono solo alcune delle tipologie di pasta per primi piatti gustosi e sazianti.
Se anche tu ami la pasta di qualità leggi i nostri consigli. Nelle prossime righe potrai, infatti, trovare indicazioni utili per acquistare la pasta perfetta per i sughi della tradizione italiana.
Controlla l’etichetta
Innanzitutto, quando ti rechi a fare la spesa, controlla sempre attentamente l’etichetta. Quest’ultima, infatti, riporta preziose informazioni sulla qualità delle tipologie di grano impiegate e sul processo di produzione. Per quanto riguarda il grano, la legge vigente in Italia (la 580/67) impone alle aziende di utilizzare esclusivamente grano duro per la pasta secca.
Per quella fresca, invece, sono ammesse altre tipologie di grano (farine di grano tenero) purché l’acidità non superi i 6°. La normativa UE, infine, permette a chi produce pasta secca di miscelare il grano tenero a quello duro.
Fai attenzione al contenuto di proteine
Leggendo l’etichetta potrai avere anche informazioni in merito al contenuto di proteine. Tieni presente che una percentuale ridotta di proteine significa minore glutine e, di conseguenza, digeribilità elevata. Il glutine alto è “utile” ai produttori perché permette di essiccare la pasta ad alte temperature, diminuendo i tempi dell’operazione. Inoltre, adottando temperature elevate è anche possibile impiegare semola scadente. Una pasta di qualità dovrebbe, invece, poter godere di un’essiccazione prolungata (tra le 15 e le 30 ore). Meglio se questa avviene a temperature non superiori ai 50°C.
La trafilatura
Controlla anche se sulla confezione è presente l’indicazione del tipo di trafilatura. Un formato trafilato in bronzo (oppure oro) si caratterizza per la sua ottima capacità nell’assorbire i condimenti. Essa, inoltre, risulterà al dente raggiunti i minuti di cottura indicati. A differenza di quella trafilata in teflon, la pasta presenta anche maggiore porosità, con una superficie che appare leggermente biancastra.
Alterna i prodotti del supermercato a quelli artigianali e biologici
Prova ogni tanto a sostituire la pasta del supermercato con quella realizzata da piccoli pastifici artigianali. Se questo non è possibile, opta per il biologico quando ti rechi a fare la spesa. Godrai di una pasta ottenuta da farine macinate a pietra (per preservare il germe di grano) ed essiccate lentamente.
La pasta integrale
Ti sarai accorta di come, negli ultimi anni, la pasta di qualità integrale (o semi-integrale) si sia diffusa con grande rapidità. Effettivamente, tale tipologia è apprezzabile sotto diversi aspetti. Si tratta di un alimento completo, poiché contiene tutte le parti del chicco fornendo, di conseguenza, minerali e vitamine. Essendo ricca di fibre, è maggiormente saziante e risulta anche meno calorica con un minore indice glicemico.
Fai attenzione, però quando, devi acquistarla. Dovresti, infatti, evitare di comprare quella proposta a prezzi eccessivamente bassi. Fanno parte delle “finte integrali” anche paste che affiancano, alla farina bianca raffinata, elementi quali crusca rimacinata o cruschello. Questi sono gli scarti del processo di raffinazione! In questo caso si parla di “integrale ricostituita”, sottoposta non ad uno ma a ben due processi di raffinazione.
Come conservare la pasta secca
La pasta secca ha il vantaggio di poter essere conservata molto a lungo, anche ben oltre la data di scadenza. La conservazione ideale sarebbe in contenitori a chiusura ermetica ma, se ne acquisti grandi quantità, tenile nelle confezioni di cartone. Queste, infatti, fanno traspirare il prodotto e garantiscono una maggiore protezione dalla formazione di muffe. Tuttavia, quando sarà arrivato il momento di utilizzarla, verificane sempre l’aspetto e l’odore.
In ogni caso ti consigliamo di porre la pasta in dispensa evitando temperature elevate e umidità. Una considerazione particolare deve essere fatta per quanto concerne la pasta “colorata” (con pomodoro, spinaci, eccetera). Se conservata per lungo tempo, questa ha la tendenza a scolorirsi ma non significa che sia andata a male!
La pasta fresca
Le modalità di conservazione ideali per la pasta fresca sono svariate. In particolare, puoi scegliere tra conservazione in frigorifero e congelamento. La prima permette di mantenere inalterata la pasta una volta inserita in un contenitore a chiusura ermetica. Quella senza uova deve essere consumata entro 24/36 ore, mentre quella all’uovo dura fino a un massimo di 4 giorni. La conservazione in frigo è, però, sconsigliata per la pasta ripiena che, per l’umidità nel frigorifero, finirebbe per sfaldarsi. Per quest’ultima è ideale il congelamento, effettuato chiudendola negli appositi sacchetti per congelatore. In questo caso avrai 3 mesi a disposizione per consumarla.
Ora che sai come scegliere la pasta più adatta alle tue esigenze e ai tuoi gusti, ti auguriamo buona spesa!
Commenti (5)
Scrivi un commentoDaniela Stan
Ceao benedetta! Tanti saluti dalla romania, e chiedo scusa se non scrivo corettamente. Vorrei chiederti come posso conservare la pasta fresca , perche ce un periodo che le galine mi fanno tante uova e vorrei fare la scorta de la pasta.grazie per tutte le ricete, o provato tante.
5 Giugno 2019 Rispondi
Benedetta
Ciao Daniela se vuoi conservarla per un lungo periodo ti consiglio di farla seccare 🙂
10 Giugno 2019 Rispondi
monique
tutto benissimo e buonissimo
21 Ottobre 2017 Rispondi
Fabiana
Ciao Benedetta !!!
Io voglio un riceta fatto in casa di pasta.
Grazie mille
Fabiana
18 Ottobre 2017 Rispondi
La Redazione
Ciao Fabiana puoi provare i ravioli di ricotta https://www.fattoincasadabenedetta.it/ravioli-con-ricotta-fatti-in-casa-da-benedetta-2/
18 Ottobre 2017 Rispondi