Sono amati da sempre nel Centro e Sud Italia, ma ormai da diverso tempo riscuotono grande successo anche al Nord e persino oltre i confini nazionali: i friarielli! In realtà questo termine è utilizzato soprattutto in Campania; nel Lazio li chiamano broccoletti, in Puglia cime di rapa, in Calabria broccoli di rapa. Di cosa si tratta esattamente? I friarielli sono le infiorescenze della cima di rapa.
La parola friarielli è rivelatrice: in dialetto napoletano, infatti, frijere significa friggere. Ed è proprio questo il metodo di cottura utilizzato per preparare il gustoso contorno in questione, che accompagna egregiamente soprattutto i secondi di carne. E se l’avete provato solo al ristorante o addirittura è per voi un piatto inedito, è arrivato il momento di scoprire come prepararlo in casa. È semplicissimo, fidatevi!
Come pulire i friarielli
Innanzitutto è importante pulire i friarielli nel modo giusto. Occorre solo un po’ di pazienza, nulla di complicato. Si comincia eliminando con un coltello sia i gambi più grossi e duri che le foglie ingiallite e danneggiate. Poi si tagliano tutti i gambi fino al punto in cui cominciano le foglie.
A questo punto si riempie il lavabo di acqua fredda, si aggiunge mezzo cucchiaino di bicarbonato e si “tuffano” le verdure, lasciandole in ammollo per una decina di minuti. Step successivo: si sciacquano e si mettono a sgocciolare in uno scolapasta.
La differenza tra friarielli e cime di rapa
In teoria, quindi, non c’è alcuna differenza tra cime di rapa e friarielli: semplicemente, questi ultimi sono i “boccioli” delle cime di rapa. Al mercato, però, spesso capita che siano venduti separatamente. Nessun mistero: la differenza sta nell’aspetto dei mazzi.
Da una parte ci sono quelli già privati dei gambi grossi e duri e delle foglie più grandi o sciupate, nonché di quelle in eccesso. In questi mazzi i fiori sono ancora praticamente chiusi o appena sbocciati. Dall’altra, ci sono i mazzi interi. Ecco svelato l’arcano! Una raccomandazione: anche se si acquistano direttamente i friarielli, l’operazione di pulizia a casa resta necessaria.
Come cucinarli
Premessa importante: durante la cottura, i friarielli perdono parecchio volume, riducendosi in modo evidente. Di conseguenza bisogna abbondare con le quantità per non rischiare di trovarsi con un piatto scarno. Per andare sul sicuro, è bene considerare un mazzo a persona.
Il procedimento è semplice e richiede al massimo 15 minuti, cui se ne aggiungono circa 20 per la cottura. Per 4 persone, si versano in una padella 100 ml di olio extravergine di oliva e poi si fanno rosolare 2 spicchi d’aglio e un peperoncino tagliato a rondelle (o a metà). Si uniscono i friarielli, si aggiusta di sale e si copre con un coperchio.
Durante la cottura la verdura rilascerà dell’acqua: è del tutto normale. Quando i friarielli risultano ormai morbidi, si toglie il coperchio e si continua la cottura per altri 5 minuti: in questo modo, gran parte dell’acqua di vegetazione evapora. Voilà, sono pronti!
Come congelare i friarielli
I friarielli sono ortaggi autunnali e invernali, ma si possono congelare per poterli gustare in qualsiasi periodo dell’anno. Occorre solo sbollentarli e poi metterli in freezer: si mantengono fino a 3 mesi. Al momento giusto, basterà lasciarli scongelare e poi procedere nel modo spiegato.
I friarielli già saltati in padella, invece, si conservano in frigo per un paio di giorni al massimo.
L’abbinamento con la salsiccia
I friarielli in padella sono un ottimo contorno, perfetto per accompagnare i secondi di carne: a Napoli e dintorni è un must servirli con la salsiccia. Provate, l’abbinamento è davvero insuperabile.
Ma si può andare anche oltre e usare i friarielli per arricchire la pizza fatta in casa, farcire focacce e panini. Oppure sui crostini. Impossibile non innamorarsi!
Commenti (2)
Scrivi un commentoMaria
Sulla polenta, buoni buoni
24 Novembre 2022 Rispondi
LAURA
Sono esattamente come li preparo io e sono veramente buonissimi !!!
8 Novembre 2022 Rispondi