Fichi d’india: come pulirli e gustarli

Fichi d’india: come pulirli e gustarli

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Dolci ma non troppo, dal sapore unico: i fichi d’india sono davvero speciali e possiedono anche numerose proprietà benefiche. Appartenenti alla famiglia delle Cactaceae, la stessa dei cactus, si raccolgono a fine agosto e poi tra ottobre e novembre. Nel primo caso sono piuttosto piccoli e tondeggianti e hanno un sapore più deciso. I fichi d’india tardivi – gli scozzolati o bastardoni – sono invece più grandi e un po’ allungati; risultano inoltre più dolci e succosi. Scopriamo insieme questi magnifici frutti e le loro virtù!

Fichi d’india: proprietà

I fichi d’india sono innanzitutto un’ottima fonte di sostanze antiossidanti, quindi aiutano a rallentare l’azione dei radicali liberi e i processi d’invecchiamento. Hanno un notevole potere saziante in virtù del contenuto di fibre e favoriscono la regolarità intestinale.

Questi frutti squisiti stimolano la diuresi grazie alle percentuali di acqua e potassio che fanno parte della loro composizione. La polpa è ricca di vitamine e sali minerali, di conseguenza regalano energia e si rivelano preziosi alleati nei periodi di stanchezza. Contrastano il colesterolo “cattivo” e aiutano a mantenere su livelli ottimali la pressione e i trigliceridi.

Difetti? Non sono tra gli alimenti più digeribili e forniscono zuccheri a rapido assorbimento che possono causare sbalzi glicemici: un rischio che però si evita facilmente, evitando di mangiarne in quantità eccessive.

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Come pulire i fichi d’india

La buccia dei fichi d’india è ricoperta di spine e questo può scoraggiare: pulirli, in realtà, è molto più facile di quanto sembri, basta procedere nel modo giusto. C’è da dire che ormai si trovano in vendita già spinati, per cui gran parte del lavoro è già fatto. Se invece capita di raccoglierli personalmente, per prima cosa bisogna indossare i guanti: se si toccano a mani nude, sono dolori! Un consiglio: anche se li avete comprati, mettete comunque i guanti. Non è raro che qualche piccola spina rimanga, perciò è meglio essere prudenti.

  • Dopo averli messi in uno scolapasta, sciacquiamo i fichi d’india con abbondante acqua fredda.
  • Trasferiamoli in una ciotola piena d’acqua e lasciamoli in ammollo per un’oretta. In questo modo le spine diventeranno più morbide.
  • Poi non resta che sbucciarli. A questo punto, dopo averlo poggiato in senso orizzontale sul tagliere, infilziamo il fico d’india al centro con una semplice forchetta.
  • Tenendolo fermo, con un coltello eliminiamo le due estremità e quindi incidiamo la polpa nel senso della lunghezza, da un capo all’altro ma senza andare troppo a fondo.
  • Cominciamo a tirare via la buccia, con delicatezza e man mano facendo girare il frutto. In meno tempo di quanto pensassimo, il fico d’india è pronto da gustare!

Come mangiarli

I fichi d’india possono essere gustati in semplicità come un frutto qualsiasi, ma ci sono tante altre opzioni che permettono di apprezzarli ulteriormente. Proviamo, per esempio, a schiacciare la polpa e spalmarla su una galletta di riso oppure unirla al porridge. Tagliamoli a pezzetti e usiamoli per arricchire lo yogurt, magari mettendo anche qualche gheriglio di noce. Aggiungiamoli alle insalate: stanno benissimo con la lattuga, la cipolla cruda, l’arancia, il Grana Padano e il primo sale, le olive nere.

I fichi d’india possono anche sostituire i fichi in tante ricette, ad esempio nella preparazione di muffin, mini cheesecake e torte.

Come fare la confettura

Volete avere a disposizione i fichi d’india tutto l’anno? Allora preparate una bella confettura! Sarà un piacere gustarla a colazione, sul pane tostato o su una fetta biscottata, ma diventerà anche un’irresistibile farcitura per crostate e altri dolcetti.

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Consideriamo un chilo di fichi d’india: dopo averli puliti, li tagliamo a pezzetti in una pentola e aggiungiamo un bicchiere d’acqua. Mettiamo la pentola sul fuoco e facciamo cuocere fino a quando i fichi non si sfaldano. Quindi passiamoli al setaccio per eliminare i semi.

Portiamo nuovamente la casseruola sul fuoco, uniamo 500 grammi di zucchero e il succo di un limone; mescoliamo e lasciamo bollire per circa 40 minuti, affinché il composto si addensi: la nostra confettura di fichi d’india è pronta! Ora dobbiamo solo travasarla nei vasetti di vetro sterilizzati badando che si crei il sottovuoto.

Mostarda di fichi d’india

La mostarda di fichi d’india è una specialità siciliana, per tradizione si prepara nel periodo della vendemmia. La ricetta richiede un po’ di pazienza, ma ne vale decisamente la pena. Il primo step, anche in questo caso, consiste nel pulire e sbucciare i fichi. Poi proseguiamo come segue:

  • Mettiamo i fichi d’india in una pentola dai bordi alti: volendo possiamo aggiungere chiodi di garofano e 1-2 stecche di cannella (sono facoltativi).
  • Schiacciamo i frutti con le mani e portiamoli in cottura. Devono diventare quasi liquidi, quindi come minimo occorrono 40-45 minuti.
  • Successivamente setacciamo la mostarda per due volte, poi versiamola nella stessa casseruola di prima. Accediamo la fiamma e aspettiamo che il volume si dimezzi.
  • Adesso dobbiamo incorporare l’amido o la farina, calcolandone 100 grammi per ogni litro di mostarda. Mescoliamo energicamente con una frusta a mano. Questa è la fase decisiva, occorre evitare che si formino grumi e accertarsi che il composto risulti liscio e omogeneo.
  • Lasciamo raffreddare la nostra mostarda di fichi d’india e poi distribuiamola nelle coppette di vetro. In Sicilia si usa anche farla essiccare al sole dopo averla messa negli stampini.

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