Ecco un piccolo quesito: qual è la differenza tra mandarini e clementine? Qualcuno starà sorridendo soddisfatto perché conosce bene la risposta. Altri sono alle prese con un enorme punto interrogativo che aleggia sulla testa: non preoccupatevi, è normale fare confusione.
Mandarino e clementina sono agrumi molto simili tra loro. In realtà, però, emergono determinate caratteristiche e informazioni che li distinguono nettamente l’uno dall’altra. Tanto per cominciare, il mandarino ha origini molto remote che ci conducono al Giappone e alla Cina di 3000 anni fa. L’albero della clementina, invece, è un ibrido (molto più recente) tra il mandarino e l’arancio amaro. Scopriamo insieme le altre differenze!
Differenza tra mandarini e clementine: forma e colore
Questi piccoli frutti appartengono entrambi alla famiglia delle Rutaceae, ma osserviamoli attentamente.
- Il mandarino è ovale, però appare leggermente schiacciato alle estremità; la scorza, inoltre, è piuttosto chiara – molto vicina al giallo – nonché spessa. Ha un profumo più intenso, di conseguenza più frequente è il suo utilizzo nella preparazione di liquori.
- La clementina è tondeggiante e presenta una buccia piuttosto sottile, il cui colore vira verso un arancio più intenso.
Clementine e mandarini: sapore
Un’altra differenza tra mandarini e clementine riguarda il sapore. La clementina è amata anche dai bambini, perché ha un succo molto dolce. Si avverte una nota acidula, tuttavia è davvero lieve. Nel caso dei mandarini, invece, gli spicchi risultano assai succosi ma il sapore acidulo è piuttosto accentuato. A volte sono quasi aspri.
Una questione di semi
E poi sì, è anche una questione di semi. Questa è la differenza più evidente tra mandarini e clementine. La clementina è un frutto apirene, cioè privo di semi. Del tutto o quasi. Gli spicchi dei mandarini, invece, ne contengono una discreta quantità.
Commenti (1)
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Io adoro i mandarini. Hanno il profumo e il sapore della mia infanzia
13 Novembre 2024 Rispondi