Come dissalare il baccalà

Da Nord a Sud, sono in moltissimi ad apprezzare il baccalà e declinarlo secondo le più svariate ricette, anche in base alle tradizioni regionali. Soltanto pensando a piatti come il baccalà fritto oppure in umido, viene l’acquolina in bocca. Però c’è un passaggio che le accomuna tutte: dissalare il baccalà. Forse è capitato anche a voi di impegnarvi al massimo e poi, all’assaggio, scoprire che era ancora troppo salato oppure quasi neutro. Vediamo allora insieme come dissalare il baccalà al meglio.

Dissalare il baccalà nell’acqua

Per capire come dissalare il baccalà nel modo giusto dobbiamo distinguere tra due tipologie: quello semplicemente salato e quello salato e poi essiccato.

Dissalare il baccalà salato è molto semplice: come nel caso delle polpette, dobbiamo innanzitutto spazzolarlo (con una spazzola oppure un pennello) in modo da eliminare il primo strato di sale e poi sciacquarlo bene sotto l’acqua corrente. A questo punto lo mettiamo in una ciotola con acqua fredda e lo lasciamo in ammollo per 24 ore, cambiando l’acqua ogni 8 ore.

Se invece abbiamo comprato il baccalà salato ed essiccato, l’ammollo si prolunga fino a 3-4 giorni ed è molto importante cambiare l’acqua almeno 3-4 volte al giorno. In entrambi i casi, è meglio se mettiamo la ciotola nel frigo o comunque in un luogo fresco coperta con la pellicola trasparente.

Differenza tra baccalà e stoccafisso

Baccalà e stoccafisso non sono la stessa cosa. Il baccalà è merluzzo salato, mentre lo stoccafisso è merluzzo essiccato all’aria, quindi non necessariamente passa attraverso un processo di salatura. Il baccalà inoltre si può definire tale soltanto quando assorbe un contenuto di sale superiore al 18 %.