Il cavolfiore è tra le verdure di stagione più ricche di vitamine e nutrienti preziosi per l’organismo. Appartenente alla famiglia delle crucifere (come il cavolo e la verza), il suo nome scientifico è caulis floris. Questo ortaggio si coltiva nei mesi da settembre a maggio e, in Italia, sono soprattutto le regioni del Centro Sud a produrlo. Ne esistono diverse varietà, precoci e tardive, tra le quali citiamo il Violetto di Catania, quello Romanesco e quello Gigante di Napoli.
La presenza del cavolfiore sulle tavole invernali è consigliata almeno due volte a settimana e può essere consumato in svariate ricette. Ma come si riconosce un cavolfiore fresco? L’indicatore fondamentale sono le foglie. Controlla che siano compatte e omogenee nel colore, senza macchie scure. Inoltre, l’infiorescenza deve essere consistente e vivace nel colore. In questo modo ti garantirai un ottimo prodotto, croccante e salutare, nella tua cucina. Unico neo l’odore pungente rilasciato durante la cottura.
Molti, infatti, non lo amano ma si può ovviare al problema in maniera semplicissima, proprio come facevano le nostre nonne. Basta appoggiare sul coperchio della pentola un tozzo di pane raffermo intinto nell’aceto per assorbire il cattivo odore. E il gioco è fatto! Superato questo, vediamo più da vicino il cavolfiore e le sue proprietà.
Composizione, conservazione e proprietà nutrizionali dei cavolfiori
Quello che cuciniamo e portiamo in tavola del cavolfiore è propriamente il fiore che si caratterizza per il basso contenuto calorico. Proprio per questo motivo, l’ortaggio è adatto a tutti i regimi alimentari, comprese le diete dimagranti. Il suo potere saziante, infatti, unito al gusto della preparazione è perfetto per mangiare con gusto senza sensi di colpa. Dopo l’acquisto, il cavolfiore si conserva fino a dieci giorni in frigorifero, ma se cotto dura al massimo due giorni.
Ecco, quindi, i valori nutrizionali: 100 g di verdura corrispondono a circa 40 Kcal con ben 84,2 g di acqua. Buona la presenza di vitamine (vitamina A 60 µg e C 28 mg) e minerali quali ferro, fosforo, zinco, potassio. Inoltre, il cavolfiore contiene una buona quantità di acido folico, prezioso per cervello e vista oltre che durante la gravidanza. Presenti anche proteine (5,30 g) e fibre (2,4 g totali).
I benefici dei cavolfiori sull’organismo
Oltre che nelle diete ipocaloriche, il cavolfiore è un toccasana nei regimi alimentari ipoglicemici e ha proprietà antinfiammatorie. Inoltre, i cavolfiori sono depurativi, favoriscono la rimineralizzazione dei tessuti e secondo alcuni studi sarebbero anticancro. Non finisce qui: questa verdura rinforza il sistema immunitario contro batteri e virus e aiuta il buon funzionamento dell’intestino. Ottimi contro l’ipertensione grazie agli amminoacidi, i suoi flavonoidi sono poi un toccasana contro l’invecchiamento precoce.
Inoltre, si segnala che la vitamina K contenuta nei cavolfiori rende la verdura preziosa per la difesa delle attività cerebrali. Anche il sistema nervoso beneficia del cavolfiore insieme a ossa, circolazione, fegato e tiroide. Attenzione, però: questo ortaggio limita l’assorbimento di iodio e quindi va consumato con cautela.
Controindicazioni e curiosità sui cavolfiori
Oltre ai casi di ipotiroidismo, occorre consumare i cavolfiori con attenzione anche in caso di colon irritabile e durante l’allattamento. Le sostanze aromatiche contenute, infatti, possono dare al latte materno un sapore eccessivamente intenso. Per il resto, non si segnalano altre controindicazioni.
Chiudiamo con qualche curiosità: secondo la tradizione, anche le bambole nascerebbero sotto i cavoli. Si tratta delle Cabbage Patch Kids, che sono tutte diverse tra loro, come i bambini, in Italia si sono diffuse negli Anni Ottanta.
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